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Assemblea permanente per la partecipazione di Livorno

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Assemblea permanente per la partecipazione di Livorno Empty Assemblea permanente per la partecipazione di Livorno

Messaggio  Admin Gio Lug 03, 2008 7:15 pm

Partecipazione, partecipazione, partecipazione. Una parola oramai inflazionata, una parola sulla bocca di tutti. Una parola che rischia, come altre (democrazia, libertà, giustizia), di voler dire tutto e il contrario di tutto. Una parola ambigua e priva di senso proprio. Viene ad esempio promossa, con tanto di legge regionale apposita, dalla Regione Toscana e dal Comune di Livorno, invitando i cittadini a partecipare di più e, al tempo stesso, si fa finta di niente quando c’è da decidere sulle grandi trasformazioni del territorio, dalla Porta a Mare alla questione rigassificatore, dove addirittura si nega al popolo, ai cittadini, un legittimo (in quanto previsto dall’Europa attraverso appositi trattati e convenzioni) referendum.

Alcune realtà rispondono a questa perdita di senso della parola non usandola più, rifiutando la sua mera formalità, preferendo metterla in pratica quotidianamente attraverso reali azioni sul territorio, coinvolgendo le persone nella risoluzione dei problemi della città e dei suoi abitanti: Godzilla, Refugio, Chico Malo, animati dai rispettivi collettivi e comitati, sono ad esempio luoghi di queste pratiche. Altre realtà, invece, scelgono di riappropriarsi anche del livello formale della parola, rivendicandone la sua effettiva applicazione, al di là delle promesse elettorali, al di là delle politiche di comodo dell’ultima ora. Realtà spesso legate all’associazionismo del territorio e alla cosiddetta “società civile” (un termine altrettanto ambiguo e che forse, questo, dovrebbe essere abbandonato e superato davvero) e che hanno dato vita ad esperienze come l’Osservatorio sulle trasformazioni urbane, come il comitato No offshore appunto, il comitato Difesa cinema teatri o il recente comitato Rifiuti zero.

Prospettive e punti di vista differenti evidentemente, ma che spesso guardano verso orizzonti comuni. A volte si sono anche incrociati, nel reciproco rispetto, dando luogo a collaborazioni e sinergie interessanti. Come ad esempio è successo lo scorso anno ai Tre Ponti, con la Festa dell’altro mondo, o come, su un livello più di denuncia, il lavoro che ha portato ad una bella mappatura fotografica degli spazi pubblici abbandonati o a rischio speculazione in città.

Ma torniamo all’inizio, alla partecipazione. È ormai noto e sotto gli occhi di tutti il progetto, in corso, del Comune Cisternino 2020 (questa testata se n’è occupata nello scorso numero). Progetto, con luci ed ombre, pregi e difetti, in base al quale si dovrebbe arrivare ad una decisione condivisa su cosa fare, e come, nell’ex Casa della cultura. Progetto che a molti sembra proprio l’esempio di una “partecipazione formale controllata dall’alto”. Progetto che ad alcuni è sembrato una risposta diretta per accontentare e placare le iniziative “per la partecipazione” delle associazioni culturali e sociali della città, culminate nel “documento” dell’ottobre 2007, che chiedeva al Comune metodo e trasparenza. Se quella del Cisternino 2020, è stata una risposta diretta o meno, non lo sappiamo e nemmeno è così importante. Comunque sia, non ha certo accontentato e placato chi quel documento elaborò e propose. I lavori, gli incontri, le riflessioni, tra i singoli, le associazioni, i gruppi informali, sono continuate, senza soluzione di continuità. Ovvio, ci sono state delle scremature, qualcuno ha scelto altre forme e strategie, ma l’elaborazione è andata avanti.

Si è autocostituita così, l’Assemblea permanente per la partecipazione di Livorno (Appl, www.a-p-p-l.net), che si è riunita e continua a riunirsi regolarmente ogni settimana, e che ha redatto, proponendola alla città, una “carta d’intenti (1 aprile 2008), che esordisce con l’intento di promuovere “una forma più avanzata di democrazia che favorisca la reale partecipazione, in modo da creare un diverso sistema di relazioni tra cittadini, governo locale, territorio e società”, richiamandosi in generale ai principi della Carta di intenti della rete del nuovo municipio (www.nuovomunicipio.org) a cui l’Assemblea permanente aderisce. Sono state già raccolte le prime firme (per informazioni, adesioni, contattare perlapartecipazionelivorno@yahoogroups.comIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo : all’assemblea si partecipa a titolo individuale, ma possono sottoscrivere la Carta d’intenti, anche associazioni, movimenti e realtà locali che in essa vi si riconoscono). Niente di rivoluzionario in sé, ma è l’ennesima espressione di una città che, in varie forme e modi, non credendo o non accontentandosi più della sola delega elettorale, mette finalmente in discussione le regole del gioco.

Lucio Baoprati

tratto da Senza Soste n.26
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