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Pisa: per una città "aggeggiabile" - Rebeldia

3 partecipanti

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Pisa: per una città "aggeggiabile" - Rebeldia Empty Pisa: per una città "aggeggiabile" - Rebeldia

Messaggio  Admin Mar Lug 08, 2008 2:05 am

per non rompere uno dei pochi "giochini" che funzionano.

ag|geg|già|re
v.tr. e intr. (io aggéggio)
RE tosc.
1 v.tr., fam., aggiustare, sistemare
2 v.intr. (avere) gingillarsi
De Mauro il dizionario della lingua italiana


Ultima modifica di Admin il Mer Lug 09, 2008 7:46 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : Rebeldia)
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Pisa: per una città "aggeggiabile" - Rebeldia Empty Re: Pisa: per una città "aggeggiabile" - Rebeldia

Messaggio  Admin Mer Lug 09, 2008 4:46 pm

Ecco le proposte di integrazione al Piano Attuativo per la Riorganizzazione dell'Area compresa tra via Cesare Battisti, Via Quarantola, Via Mascagni e la Ferrovia, presentate al Tavolo Tecnico del 25 Luglio 2007.
Da un punto di vista urbanistico, il tavolo tecnico del 25 luglio 2007, ha ritenuto le proposte tecnicamente praticabili (vedi verbale) ma da un punto di vista politico l'unica valutazione che c'è stata è: COSTANO TROPPO, senza quantificare o dare indicazioni precise e documentate

Il Piano Attuativo del comune di Pisa sull'Area nel 2006

Proposta n° 01
Si prevede di inserire nel progetto di riqualificazione 2 aree: l'area dove si trova l'Ufficio Politiche Abitative (presumibilmente di proprietà comunale e inserita nella UMI2) e quella adiacente (presumibilmente di proprietà delle Ferrovie, attualmente sottoutilizzata e priva di strutture di particolare rilievo). Quest'ultima area è inserita nella UMI3, ma non crediamo questo abbia troppa rilevanza, dato che nel progetto di riqualificazione sono già presenti aree che cadono in UMI1 e UMI3.
A seguito dell'inserimento delle 2 aree il piano verrebbe modificato con lo spostamento dell'edificio ZCV1 e la conseguente permanenza di Rebeldia nell'attuale sede.

Costi: Acquisto area Ferrovie
Modifica del piano attuativo
Pro: Rebeldia resta dov'è
Costo relativamente contenuto
Viabilità inalterata
Contro: Aumento dei volumi
Probabile slittamento dei tempi x il progetto di riqualificazione

Proposta n° 02
Come la PROPOSTA 1, ma con l'edificio ZCV1 che rimane dov'è e Rebeldia che si trasferisce nell'area individuata nella proposta precedente. Dato che le strutture presenti attualmente in tale area sono insufficienti si rende necessaria la costruzione di un capannone di circa 700 mq. La proposta è valida solo se al momento del trasferimento di Rebeldia il capannone è già stato costruito.

Costi: Acquisto Area Ferrovie
Costruzione di un capannone di circa 700 mq x concerti e palestra
Pro: Piano attuativo inalterato
Rebeldia resta in zona stazione
Costo relativamente contenuto
Contro: Tempi di costruzione del capannone

Proposta n° 03
Si prevede l'inserimento nel progetto di riqualificazione della sola area dove si trova l'Ufficio Politiche Abitative, senza l'area delle Ferrovie.
Rebeldia si trasferirebbe in tale area, dato che però risulterebbe insufficiente si rende necessario utilizzare una parte del fabbricato D4, che nel piano di riqualificazione approvato risulta fra le demolizioni. Come per la proposta 2 si rende necessaria anche la costruzione di un capannone, più piccolo (circa 300 mq), che dovrà essere utilizzabile da Rebeldia al momento del trasferimento.
La non demolizione di una parte del D4 rende necessaria una revisione della viabilità, che comunque non dovrebbe presentare particolari problemi da un punto di vista degli spazi, per la presenza dell'area dove è prevista la collocazione del parcheggio delle biciclette, evidentemente sottoutilizzata.

Costi: Modifica del piano attuativo
Costruzione di un capannone di circa 300 mq (concerti o palestra)
Pro: Costo relativamente contenuto
Rebeldia resta in zona stazione
Contro: Tempi di costruzione del capannone
Modifica sulla viabilità
Probabile slittamento dei tempi x il progetto di riqualificazione

Proposta n° 04
Si prevede l'inserimento nel progetto di riqualificazione dell'area dove si trova l'Ufficio Politiche Abitative, e l'acquisto del palazzo dell'Enel, collocato in UMI2 e non previsto all'interno del progetto di riqualificazione.
In questa proposta l'edificio ZCV1 verrebbe ridimensionato e costruito senza demolire completamente l'attuale sede di Rebeldia. La ristrutturazione del palazzo dell'Enel permetterebbe di trovare gli spazi necessari per avere un valore complessivo inalterato dello ZCV1 compensando i costi di acquisto dello stabile Enel con una costruzione di volume inferiore.
Rebeldia rimarrebbe nell'attuale sede, compensando la perdita di una parte dell'edificio con l'annessione del capannone dove ha sede attualmente la Ricicletta. Spostando il parcheggio delle biciclette nell'area dell'Ufficio Politiche Abitative Rebeldia avrebbe anche uno spazio all'aperto ed un'entrata autonoma lato stazione.

Costi: Acquisto palazzo ENEL
Ristrutturazione del palazzo ENEL
Modifica del piano attuativo
Pro: Rebeldia resta dov'è
Viabilità inalterata
Contro: Probabile slittamento dei tempi x il progetto di riqualificazione
Costo elevato (in parte ridotto dall'utilizzo del palazzo ENEL e dalla riduzione dello ZCV1)
Aumento volumi

Proposta n° 05
Si prevede l'acquisto del palazzo dell'Enel (e sua ritrutturazione) e la non demolizione di una parte del fabbricato D1. A seguito della non completa demolizione si rende necessaria una revisione della viabilità, risolvibile come per la Proposta 3. Rebeldia in questo caso si trasferirebbe nel palazzo dell'Enel e nella parte non demolita del D1.

Costi: Acquisto palazzo ENEL
Ristrutturazione del palazzo ENEL
Modifica del piano attuativo
Pro: Rebeldia resta in zona stazione
Contro: Costo elevato
Probabile slittamento dei tempi x il progetto di riqualificazione

Proposta n° 06
Si prevede l'acquisto del palazzo dell'Enel (e sua ristrutturazione) ed il trasferimento della sede di Rebeldia in tale palazzo e nell'area dell'Ufficio Politiche Abitative.

Costi: Acquisto palazzo ENEL
Ristrutturazione del palazzo ENEL
Pro: Rebeldia resta in zona stazione
Piano attuativo inalterato
Contro: Costo elevato

Proposta n° 07
Si prevede l'inserimento nel progetto di riqualificazione dell'area dove si trova l'Ufficio Politiche Abitative.
In questa proposta l'edificio ZCV1 verrebbe diviso in 2 volumi e costruito senza demolire completamente l'attuale sede di Rebeldia. Il secondo volume verrebbe costruito nell'area dell'Ufficio Politiche Abitative. Spostando il parcheggio delle biciclette in una zona più ristretta Rebeldia avrebbe anche uno spazio all'aperto ed un'entrata autonoma lato stazione.

Costi: Modifica del piano attuativo
Pro: Rebeldia resta dov'è
Viabilità inalterata
Costo minimo
Contro: Probabile slittamento dei tempi x il progetto di riqualificazione
Aumento volumi

VERBALE TAVOLO TECNICO
Estratto del verbale della riunione del
tavolo tecnico del 25/07/07, presenti:

Fiorindi - Sviluppo Pisa,
Fornai - DSU,
Mango - Circoscrizione,
Baldassari - Tecnico,
Stoppaccioli - Tecnico
Tognarini, Cornolti - Rebeldia.

Tognarini: introduce ricordando che il tavolo tecnico ha la funzione di studiare le possibili soluzioni di integrazione che tengano conto delle esigenze di tutte le parti, dando una prima valutazione di fattibilità delle diverse ipotesi. Rebeldia, grazie al lavoro di alcuni professionisti presenti al tavolo, ne ha studiate 7, con possibilità di ibridizzazione che saranno presentate nei dettagli dall´architetto Baldassari.

Baldassari:
presenta le diverse ipotesi argomentando pro e contro (vedi allegati). I criteri di valutazione principali sono: incidenza sul progetto di riqualificazione già bandito, continuità della attività di Rebeldia, costi aggiuntivi. In particolare la questione della concatenazione dei tempi nel caso di cambiamento di sede. Ultimo parametro è il livello di coinvolgimento di altri enti (ENEL, FFSS, Comune per quanto attiene eventuali possibilità di modifica degli allegati a base di gara e indicazioni più precise sui vincoli urbanistici ed i regolamenti comunali).

Cornolti: sottolinea che per una valutazione più circostanziata bisogna acquisire delle informazioni ulteriori.

Fiorindi: concorda sulla opportunità di acquisire informazioni e si incarica di:
1- organizzare la visita all' edificio di proprietà ENEL in via Battisti escluso dal bando attuale;
2- indagare sulla possibilità e costi dell'acquisizione dello stesso da parte delle istituzioni presenti al Tavolo Interistituzionale: questo entro la prima settimana dopo ferragosto (perchè è in ferie il responsabile ENEL);
3- reperire le stesse informazioni per l'area delle FFSS a ovest, nella UMI3. Per questo ultimo punto Fiorindi non ha personalmente i canali e chiederà al Comune di fare i passi necessari.

Prevede che l'inizio dei lavori sia a luglio 2008. Nel merito dei diversi progetti
dichiara che valuta impraticabili le ipotesi che richiedono modifiche significative del bando già uscito, in quanto gli attuali input che ha dall'Amministrazione Comunale prevedono di procedere velocemente nella direzione di attuazione del bando di gara. Non rileva, tuttavia, problematiche tecniche che non possano essere superate in caso di disponibilità dell´Amministrazione a rallentare i tempi di realizzazione del progetto di riqualificazione.

Fornai sottolinea con forza la necessità che soluzioni accettabili siano disponibili prima dell'inizio dei lavori. Rinnova la disponibilità del DSU a affrontare l'aspetto finanziario, ovviamente nei limiti delle finalità istituzionali e nel rispetto dei regolamenti.

Mango sottolinea la irrinunciabilità di Rebeldia per la vita del quartiere con particolare
riferimento alla complessa situazione sociale e ambientale.

Stoppaccioli osserva che il comportamento dilatorio e poco attivo delle istituzioni fa
pensare che, al di là delle buone parole, una vera presa d'atto della potenzialità di Rebedlia e della complessità delle soluzioni non sia ancora acquisita. Si propone che il presente tavolo sia da stimolo e aiuto per questo passaggio. Sottolinea ancora una volta la necessità della presenza di un tecnico comunale che affianchi Fiorindi.

Seguono diversi interventi a commentare e rafforzare le argomentazioni precedenti.
Nel merito dei progetti di integrazione proposti l´opinione unanime è che la presenza del bando in corso ponga un vincolo molto forte sulle possibilità di trovare la soluzione che meglio recepisca e valorizzi le esigenze di tutti i soggetti coinvolti. Ad
ogni modo non è compito del tavolo tecnico privilegiare un'ipotesi ad un'altra, bensì fornire al tavolo interistituzionale gli strumenti per valutare tutte le opzioni praticabili. Si è perciò deciso di riportare al tavolo istituzionale in tempi brevissimi questo estratto di verbale con una prima valutazione di tutte le proposte (in allegato con i costi e benefici), affinchè nel tavolo istituzionale non ci si restringa a soluzioni che possono presentare ostacoli attualmente non valutati. Parallelamente a questo passaggio il tavolo tecnico continuerà nella opera di acquisizioni di dati e valutazioni integrative (elencate in parte sopra) che riporterà al tavolo interistituzionale per dare
ulteriori strumenti di valutazione.

Firmato e sottoscritto da tutti i presenti
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Messaggio  sergiobontempelli Dom Lug 13, 2008 9:49 pm

Ciao,

ho sentito parlare, a proposito di progettazione partecipata, della metodologia detta "Open Space Technology". Si tratta, mi pare di capire, di una metodologia che permette, all'interno di qualsiasi tipo di organizzazione, di effettuare discussioni partecipate, che valorizzino il contributo di tutti (anche di coloro - per capirci - che non hanno voglia o non sono capaci di parlare in pubblico...). Pare che sia particolarmente in uso nelle discussioni di urbanistica partecipata, mi hanno detto che esistono esperienze a Bologna e a Livorno. Qualcuno ne sa qualcosa? Vi lascio i link che ho trovato:
http://it.wikipedia.org/wiki/Open_Space_Technology
http://cisternino2020.comune.livorno.it/doc_pdf/Cisternino2020_Report.pdf
http://cisternino2020.comune.livorno.it/

Ciao
sergio

sergiobontempelli

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Messaggio  Admin Mar Lug 15, 2008 6:32 pm

Ho sperimentato la cosa nel corso di formazione di Livorno sul Cisternino. E' abbastanza semplice e permette a chi ne ha voglia di dire la sua senza sentirsi al centro dell'attenzione. 4 regole fondamentali, piccoli gruppi che si formano per "simpatia d'argomento" e libera discussione. Tempi certi, spazi comodi e voglia di confrontarsi. Un'ottima "tecnonologia" povera che funziona.
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Messaggio  france Ven Lug 25, 2008 3:45 pm

E' passato un anno dal primo episodio di quello che per comodità chiameremo tavolo tecnico.
Dico "per comodità" perchè in realtà il cosiddetto tavolo tecnico è sempre stato una farsa, una fastidiosa presa in giro che l'amministrazione pisana ha messo in piedi per assecondare le insistenti richieste del Progetto Rebeldia e poter poi proclamare con orgoglio che sta lavorando ad una soluzione.
Non nego di avere il dente avvelenato, anche solo per tutto il tempo che l'amministrazione ha fatto perdere a me e agli altri tecnici che collaborano col Progetto Rebeldia, oltre che per la criminosa attitudine al falso che caratterizza numerosi esponenti del comune di Pisa.
Di fatto in un anno il tavolo tecnico si è riunito 2 sole volte, una quando c'era ancora la giunta Fontanelli (il cui verbale è postato in questo forum) ed una circa un mese fa, sotto la nuova giunta. Nel mezzo ci sono state decine di sollecitazioni da parte del Progetto Rebeldia per fare altri incontri a cui ha sempre risposto il silenzio sconcertante dei nostri amministratori.
Il verbale del tavolo di un anno fa parla da sè. La Sviluppo Pisa ha definito le proposte di integrazione del Progetto Rebeldia tecnicamente fattibili, a patto che ci fosse la volontà politica del comune di prenderle in considerazione.
E' evidente che questa non c'è mai stata, stupidamente sottolineo io, visto che questo ora porta ad un imbuto che farà del male a tutti, in primis alla città di Pisa.
Il comune ha sempre ritenuto (ancora più stupidamente) intoccabile il piano che aveva in mente, adducendo scuse ai limiti del surreale. Di fatto facendo trascorrere il tempo e lasciando marcire un problema che non sa risolvere. Stando ai discorsi dei nostri amministratori pareva che le ruspe fossero imminenti, quando invece sapevamo tutti che ci sarebbero voluti degli anni.
L'assessore Cerri ha sempre detto 2 cose: il progetto è intoccabile e imminente.
Che non fosse imminente se ne rendeva conto anche il gatto.
Che non fosse intoccabie invece lo scopriamo il 18 luglio scorso alla grottesca presentazione della ridicola Sesta Porta, al Maccarone. In nome di un falso e irritante concetto di partecipazione dei cittadini (un venerdi di luglio alle 9 di mattina!!!) viene fatta la presentazione del progetto da parte della Sviluppo Pisa. Quello che scopriamo (e che immaginavamo del resto) è che non solo il progetto è estrememente in ritardo (realisticamente non ci sono assolutamente le condizioni per iniziare i lavori prima dell'autunno 2009), ma è anche nettamente diverso da quello che prevedeva il piano attuativo (da sempre dichiarato intoccabile). Complimenti!!!
Non solo, nell'ultimo tavolo tecnico (il secondo) era stata definita una calendarizzazione degli impegni (per vagliare più soluzioni, da quelle che prevedono che Rebeldia rimanga in via battisti ad altre) che di fatto il comune ha fatto saltare. Risulta evidente a tutti la totale incapacità dei nostri amministratori di affrontare il problema di trovare una collocazione alle attività svolte dal Progetto Rebeldia; che la soluzione non fosse facile lo diciamo da molto tempo, ma in comune gli orecchi non funzionano. Figuriamoci quindi se saranno in grado di realizzare la Sesta Porta.
Dato che non mi interessano solamente la sorti di Rebeldia, ma in generale sono interessato allo sviluppo urbanistico di Pisa, questo non mi rende assolutamente tranquillo, anzi.
L'impressione che ho io da sempre è che in realtà al comune non gliene possa fregare di meno di realizzare questa decisiva e importantissima connessione ferro-gomma.
Altrimenti avrebbe affrontato la problematica con più serietà.
Qui non si tratta di vederci della malafede, io sono sempre più convinto che ci sia totale mancanza di professionalità e un'attitudine a cercare di risolvere i problemi in modo cialtrone e senza prospettive.
Del resto tutte le opere che Fontanelli ha fatto partire (porto, caserme, sesta porta, santa chiara….) pare stiano saltando. Non è certo merito/colpa di Rebeldia, è tutta farina del loro sacco.
Sono sempre più sconcertato.

france

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Pisa: per una città "aggeggiabile" - Rebeldia Empty Sesta Porta

Messaggio  sniper Mer Mag 06, 2009 11:55 am

E' mia opinione che l'Amministrazione Comunale debba convincere il popolo pisano della sua capacita' di portare a fine i progetti, dato che l'attuale faraonico progetto del parcheggio sotterraneo di Piazza Vittorio Emanuele si sta' trascinando avanti nel tempo (mooolto oltre i tempi previsti) come un disperso nel deserto che cerca invano un'oasi dove abbeverarsi o andare a morire, non considerando i danni che il progetto ha fatto (problemi al palazzo delle poste), le riduzioni subite (riduzione dei piani realizzati con conseguenti posti auto in meno), i disagi della presenza del cantiere che ormai da anni ha modificato in maniera quasi permanente la viabilita' del centro e che rimarra' ancora, se non peggiorera', fino alla ristrutturazione dell'intera Piazza e i costi che sicuramente sono lievitati dall'inizio dei lavori.
Il Progetto Sesta Porta ho l'impressione che sia un'ennesimo progetto per far vedere la "bravura" dell'Amministrazione Comunale.
Penso sia meglio che l'Amministrazione si affretti a portare bene a buon termine i progetti in atto prima di metter mano a delle nuove "idee".
Spero bene per il futuro .......

sniper
Ospite


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